Questa rivista si presenta ai lettori con un titolo che è certo ambizioso, ma in un senso diverso da quello che può forse apparire. Il riferimento a due classici della psicoanalisi infantile vuole sottolineare che è la situazione clinica psicoanalitica la fonte che genera i dati osservativi di base della psicoanalisi del bambino e dell’adolescente. Sicché il richiamo alle narrazioni dell’analisi di Richard e di Piggle intende definire la caratterizzazione della rivista di saldo ancoraggio alla dimensione del rapporto terapeutico e allude a un background metodologico e concettuale , ricco ed articolato e non ad una giustapposizione di due diversi indirizzi teorici e tecnici.

La politica culturale di Richard e Piggle dunque, al di là di qualsiasi eclettismo semplificativo, sarà orientata a raccogliere nell’ambito della tradizione della psicoanalisi, un ampio arco di resoconti clinici, contributi teorici e direzioni di ricerca per favorirne il confronto e stimolare il dibattito. L’intento è quello di contribuire a promuovere una crescita scientifica della psicoanalisi e della psicoterapia psicoanalitica del bambino e dell’adolescente.

Nel nostro panorama culturale sembrano sufficientemente maturi i tempi per raccogliere e far fruttare un intenso lavoro clinico e concettuale che è stato svolto negli ultimi quindici anni e che ha formato una nuova generazione di professionisti specificatamente dediti al lavoro clinico e terapeutico con i bambini e gli adolescenti. Lo sviluppo notevole cui è andata incontro la psicoanalisi in Italia ha determinato, non diversamente da altri paesi europei, un atteggiamento più favorevole nei confronti della psicoanalisi infantile. Inoltre anche in Italia essa si è sviluppata prevalentemente in modo indipendente come psicoterapia psicoanalitica dell’infanzia e dell’adolescenza, e dalla metà degli anni settanta ha iniziato ad assumere una configurazione istituzionalizzata in termini di formazione.