“Arcipelago N” è stato pubblicato da Giulio Einaudi editore nel 2021 ed è composto da poco più di 120 pagine.
L’autore, Vittorio Lingiardi, è uno psichiatra, psicoanalista e accademico italiano, professore ordinario di Psicologia Dinamica presso la facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università degli Studi di Roma” la Sapienza”. Ha scritto numerosi volumi sulla diagnosi dei disturbi di personalità e più di 200 pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali, è inoltre vincitore di molti premi, tra cui nel 2018 il premio Cesare Musatti della Società Psicoanalitica Italiana, ed è uno studioso che si è dedicato alle profonde trasformazioni sociali, culturali e scientifiche degli ultimi decenni. Per Lingiardi, uno dei compiti del terapeuta consiste, infatti, nel sapersi muovere tra le diverse scuole di pensiero, considerandole anche come funzioni e metafore che aiutano a comprendere il campo relazionale. In una recente intervista egli dice: “E’ importante che il terapeuta sappia svolgere funzioni diverse, senza per questo perdere il senso della propria identità e il proprio stile. Chi intraprende una terapia mette in azione (e deve poter “usare” in senso Winnicottiano) diverse parti del terapeuta: per esempio la sua riflessività, gli aspetti materni e paterni, il senso dell’umorismo, il contenimento e la réverie”.
Arcipelago “N” è un saggio breve sul Narcisismo, appunto, che, utilizzando sapientemente teoria psicoanalitica, cultura classica, letteraria, cinematografica, ci guida nell’impervio mare delle diverse manifestazioni di questo disturbo della personalità.
“Scrivendo Arcipelago N avevo in mente due obiettivi: illustrare le diverse forme di narcisismo ed esplorare la zona di confine tra un carattere con tratti narcisistici, più o meno accentuati e una patologia narcisistica”
Lingiardi ci dice subito che è davvero sottile il confine tra una sana autostima e un narcisismo patologico, ma da’ comunque una definizione di quello che potremmo considerare la “normalità”: una persona che è in grado di mettere in atto un’adeguata intersoggettività.
Ho trovato davvero illuminante questa definizione di normalità basata sull’intersoggettività, perché richiama l’enigma più grande che riguarda le persone narcisistiche: una buona riuscita sociale a fronte di un’emotività molto primitiva, fragile che avvelena tutte le loro relazioni affettive, destinandoli alla solitudine. L’ inganno sta proprio nella qualità della relazione spesso deludente che non ci si aspetterebbe. “Funambolo dell’autostima, Narciso cammina su una corda tesa fra un sano amor proprio e la sua patologica autocelebrazione. Tra questi estremi c’è il narcisismo delle nostre vite quotidiane, condizionato dal contesto culturale e decisamente in crescita.”
Vittorio Lingiardi ci mette in guardia circa l’ardimento dell’impresa del navigare nel mare del narcisismo, “una traversata” egli dice “che attrae e spaventa”, poiché “possiamo incontrare sirene e mostri marini, e fare scalo in molte isole”, richiamando la fascinazione che accompagna queste persone. Aggiunge che, pur avendo consultato molti atlanti, dal mito, alla sua disciplina e alle opere umane, si è affidato alla sua esperienza della relazione, perché per quanto siano raffinati i manuali diagnostici, niente come lo stile relazionale dà conto della dimensione narcisistica di sé stesso e dell’altro.
“Per circumnavigare l’arcipelago dei narcisismi una Vela sembra il mezzo più adatto. Per solcare i mari insidiosi della stima di sé ho puntato il mio sestante psichico su due costellazioni, quella classica e quella clinica. In alcuni momenti della traversata, ho avuto l’impressione di entrare in contatto con dimensioni mitiche, narrazioni capaci di parlare a tutti e di cogliere nel segno.”
Il libro, infatti, si divide in due parti: la prima, che egli nomina “caso mitico”, partendo dal mito di Narciso, passa attraverso la letteratura, (Il Ritratto di Dorian Grey), il cinema (Il posto delle fragole, Angoscia), le favole (Peter pan e Grimilde, unica rappresentante femminile della categoria e potente richiamo al concetto winnicottiano di rispecchiamento)) e la cronaca più recente, descrivendo efficacemente i diversi profili di questo disturbo di personalità, con le relative difese.
Come terapeuta della coppia, poi, nella parte dedicata al mito, mi è sembrato particolarmente illuminante il faro acceso sulla coppia narcisistica: ”Eco e Narciso, la dipendente e il controdipendente, una coppia destinata a non toccarsi mai” , descrizione calzante di molte solitudini di coppia, dove “il desiderio non può che essere un rispecchiamento che non porta scambio né trasformazione”.
La seconda parte del libro, che Lingiardi chiama il “caso clinico”, è introdotta da una illuminante citazione di Sydney F. Pulver “ci sono almeno due punti su cui tutti concordano: uno è che il concetto di narcisismo è uno dei più importanti contributi della psicoanalisi, l’altro è che è uno dei più confusi”. Da qui in poi, egli ci guida sapientemente, districandosi tra le varie teorie, attraverso un continuum che parte dal narcisismo fragile, passando dall’equilibrio narcisistico fino ad arrivare a quello maligno e quindi alla psicopatia. “il narcisismo abita i nostri amori e tutte le relazioni. Può essere fragile o contundente. Finché cerchiamo di rinchiuderlo in una definizione, non lo capiremo. Occorre una bussola psichica per navigare i mari insidiosi della stima di sé, tra isole che si chiamano Insicurezza, Egocentrismo, Rabbia, Invidia, Vergogna.” Guidandoci con essenzialità tra i vari autori, egli ci mette in guardia dalla pretesa di capirlo rinchiudendolo in una definizione e ci invita ad un processo diagnostico che passi attraverso la relazione terapeutica. Questo tema viene ripreso nell’ultima parte dedicata al narcisismo sociale che Lingiardi riconduce, (lui dice in modo eccessivamente sintetico), a tre dinamiche principali: mistificazioni della politica, mistificazioni del corpo e mistificazioni delle relazioni. L’impennata narcisistica che appartiene a questo nostro tempo è spesso attribuita alla vita on line, (sarò visto, dunque sono), tuttavia, egli ci ricorda che è stato proprio il web che durante la pandemia ci ha salvato, permettendo la continuità delle relazioni e delle terapie. Nonché slanci creativi, aggiungerei, visto che libro è stato appunto scritto proprio durante la pandemia.
“Il nostro compito, e noi professionisti della salute mentale dovremmo essere in prima fila, è cercare modi psicologici e relazionali per abitare il nuovo mondo e le sue realtà parallele. Sapendo che c’è una differenza significativa tra il narcisismo di una persona e quello del “suo” stereotipo socio-culturale. L’incontro e l’ascolto clinico lo confermano, ed è uno dei motivi per cui continuo ad amare il mio lavoro”. Lingiardi, infatti, con il suo gruppo di ricerca ha condotto diversi studi empirici sulle risposte controtransferali al disturbo narcisistico di personalità, rilevando come essi siano particolarmente difficili da gestire. “se per un terapeuta il confronto con le idee scaturite da più di un secolo di psicoanalisi è fondamentale, lo è altrettanto, per riconoscere una struttura narcisistica, l’esperienza della relazione, il modo in cui si sente durante l’interazione personale. Considerazione non priva di ricadute teoriche, dato che per spiegare il fenomeno narcisistico è necessaria una prospettiva relazionale.”
Ho letto questo libro con piacere e in poco tempo, l’ho consigliato a qualche collega e così ho pensato di farne la recensione, ma qui è successa una cosa incredibile: rileggendolo, ho scoperto ogni volta qualcosa di prezioso che andava approfondito, come un’onda del mare che ritirandosi lascia ogni volta sulla sabbia piccoli tesori. Ho capito che quello che mi era sembrata una piacevole lettura, inizialmente fatta con leggerezza, in realtà era un libro ricco di suggestioni e di rimandi, non solo psicoanalitici, ma anche letterari e personali. Merito del linguaggio esperto che in poche pagine riesce a fare una disamina completa del tema, avvicinando anche lettori “non addetti ai lavori” e contribuendo alla divulgazione del pensiero psicoanalitico.
“Arcipelago N” è un libro colto e raffinato che rispetta l’intento per cui è stato scritto dall’autore: una bussola psichica per orientarsi nella complessità del “Narcisismo che abita i nostri amori e tutte le relazioni”.