Ad introdurre questa sezione dedicata alle proposte di lettura mi piace scegliere le parole di risposta usate da Winnicott quando Masud Khan, recatosi a casa sua una domenica mattina, lo esortò a leggere Freud and the crisis of our culture del Prof. Lionel Trilling:” Masud, non serve a niente chiedermi di leggere qualcosa. Se mi annoia mi addormenterò alla prima pagina, e se mi interessa comincerò a riscriverlo alla fine di quella pagina”. Ecco spiegato magistralmente, sebbene Winnicott lo sintetizzò ai minimi termini di noia e creatività, quello che dovrebbe essere il destino del leggere, e quindi dello scrivere: creare una risonanza fra il lettore e un testo. O meglio, fra il lettore e se stesso in risonanza con il suo pensare e sentire, stimolato dal pensiero scritto di un altro.
Quale che sia la reazione data dalla lettura di un testo essa ci indicherà comunque il “nostro” moto interiore rispetto a quello specifico libro: per esempio una chiusura per disinteresse che potrebbe persino farci assopire o un aggancio emotivo che produrrà un’irrefrenabile compulsione a voltare pagina fino alla fine. Com’è che accade questo magico processo-impulso così soggettivo, fatto di amore e odio? Di quella stessa ambivalenza provata da Virginia Woolf nella lettura di “Ulysses” di Joyce? Cosa ci porta a scegliere un libro e dire: “Proprio te, Caro libro, scelgo e ti leggo”? Tante le possibili risposte quante le cose ricercate nella lettura: capire, sapere, sognare, simboleggiare, proteggersi dalle angosce: un libro per Amico, un libro Mangia-Sapere, un libro Torna-a-vivere, un libro Ninna-nanna…
Un libro è sempre una porta. La soglia da oltrepassare per scendere la scaletta del “sentire” il legame più profondo che esista, quello dell’intimità con noi stessi. Varcando quella porta-libro si entra in uno spazio fatto di nuda prossimità con noi stessi, i nostri pensieri, le nostre astrazioni, ricordi, associazioni.
Per questo, senza pretesa di giudizio, critica o di elogio, questa sezione semplicemente offre scelte di lettura variegate ma ponderate, non adatte a lettori onnivori, bensì possibili porte-girevoli adatte a un pensare psicoanalitico e recensite con attento sguardo clinico-psicoanalitico, sperando di accendere la Curiosità che è in ognuno di noi, ma nel modo inteso da Virginia Woolf: mantenendo il lettore in “una trance che non è sonno ma piuttosto un’intensificazione della vita – un crogiolarsi, con ogni facoltà ben vigile, al sole del piacere”
Buona Lettura!